Protocollo S.A.M.: mobilizzazione attiva precoce per riparazione tendine estensore

La gestione post-operatoria delle lesioni dei tendini estensori è stata modificata negli ultimi 15 anni; si è passati da un’immobilizzazione di 4-6 settimane alla mobilizzazione passiva controllata e, più recentemente ad un protocollo attivo (Short Arc Motion), caratterizzato da una tensione minima sul tendine estensore.

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Data la complessità dell’anatomia dell’apparato estensore, diverse complicanze possono sorgere dalla lesione della bandelletta centrale (tendine estensore zona 3) come un deficit di estensione completa (lag dell’estensore) e una rigidità del dito.

Il trattamento delle lesioni del tendine estensore in zona 3 prevede l’immobilizzazione del dito dalle 4 alle 6 settimane seguite da un periodo di terapia per recuperare il R.O.M.
I risultati ottenuti dopo la riabilitazione sono stati spesso insoddisfacenti dovuti alle complicazioni già citate (lag e rigidità) e per l’allungamento del tendine riparato una volta che si inizia la mobilizzazione.

Evans e Thompson sono stati i primi a descrivere i fattori che supportano il S.A.M. (Short Arc Motion) nel Journal of hand therapy nel 1992.

Nel 1994, in una seconda pubblicazione, gli stessi autori hanno messo a paragone i risultati ottenuti dal protocollo S.A.M. con i risultati di un protocollo standard d’immobilizzazione.

Evans e Thompson hanno definito meticolosamente i problemi che limitano il successo della riabilitazione e le soluzioni possibili per risolverli, dopo riparazione dei tendini estensori in zona 3.

In cosa consiste il protocollo S.A.M.?

Sulla base di considerazioni anatomiche, forza della riparazione chirurgica, e sul ruolo della mobilizzazione attiva precoce per la guarigione dei tessuti molli come pure il limitare le aderenze tendinee dei tessuti circostanti, Evans ha sviluppato il protocollo attivo S.A.M.

Protocollo SAM per la riabilitazione del tendine estensore

  • Il protocollo di mobilizzazione attiva precoce S.A.M. utilizza un tutore di riposo che mantiene in estensione (0°) le articolazioni IFP E IFD per tutto il tempo tranne che durante gli esercizi.
  • La mobilizzazione attiva può iniziare 24 ore dopo l’intervento chirurgico.
  • Il movimento attivo viene eseguito con 2 tutori da esercizio che vanno alternati al tutore di riposo (entrambi i tutori lasciano le metacarpo-falangee libere).
  • Il 1° tutore da esercizio blocca la flessione dell’articolazione IFP a 30° e l’IFD a 25°, la flessione e l’estensione attiva di queste due articolazioni andranno eseguite ogni ora con questo tutore (20 ripetizioni).
  • Il 2° tutore da esercizio blocca l’articolazione IFP a 0° e lascia l’articolazione IFD libera. La flessione dell’articolazione IFD viene eseguita ogni ora con questo tutore (20 ripetizioni).
    Se oltre alla bandelletta centrale dell’estensore vengono riparate anche le bandelletta laterali, la flessione del secondo tutore sarà limitata a 25°.
  • Durante gli esercizi con il 1° e il 2° tutore il polso sarà mantenuto a 30° di flessione e la metacarpofalangea a 0° di estensione o in leggera flessione.

Mobilizzazione attiva precoce del tendine estensore

A partire dalla seconda settimana per ogni settimana si andrà ad incrementare, sul 1° tutore da esercizio, 10° di flessione della IFP, fino al termine della 4° settimana, esempio:

  • 2° settimana post-intervento = 30° -> 40°
  • 3° settimana post-intervento = 40°-> 50°
  • 4° settimana post-intervento = 50°-> 60°

Dalla 5° settimana post-intervento si abbandonano i tutori da esercizio, si mantiene il tutore di riposo notturno fino alla fine della 6° settimana.

Tutori da riposo notturno per la mano

Il terapista inserirà al paziente esercizi di prensione globale, destrezza e scorrimento tendineo, per poi introdurre leggeri esercizi di forza al termine della 6° settimana.

Dall’8° settimana post-intervento il paziente può ritornare alle normali attività della vita quotidiana.

 

Bibliografia:

Evans RB, Thompson DE. An analysis of factors that support early active short arc motion of the repaired central slip. J Hand Ther. 1992;5(4):187e201.

Evans RB. Early active short arc motion for the repaired central slip. J Hand Surg. 1994;19(6):991e997

A case report: Treatment of a zone III extensor tendon injury using a single relative motion with dorsal hood orthosis and a modified short arc motion protocol. 2019

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