Sfatiamo il mito del dolore in riabilitazione della mano

In questo nuovo articolo sfateremo il Secondo mito della Riabilitazione della mano: il dolore.

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Mito del dolore. Definizione e classificazione del dolore

L’International Association for the Study of Pain (IASP) definisce il dolore come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata o meno a danno tessutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di un simile danno” (1).

Tale definizione pone l’accento sulla natura soggettiva della sensazione dolorosa, risultante di due componenti:

  • Quella percettiva, legata alla trasmissione dello stimolo doloroso al cervello;
  • Quella soggettiva, che dipende dal modo in cui il soggetto sperimenta la sensazione dolorosa.

Il dolore può essere classificato in dolore acuto e dolore cronico:

Il dolore acuto è conseguenza di un trauma (es. frattura ossea) o di un intervento chirurgico. Ha un esordio definito nel tempo e si associa ad iperattività del sistema nervoso autonomo. L’entità del dolore acuto è correlata alla gravità del danno tissutale o al trauma. (Mercadante 2005)
Il dolore è definito cronico quando ha una durata superiore ai tre mesi e comporta cambiamenti nella vita propria e di relazione del paziente. (Becker et al., 1997; Gureje et al., 1998).

Nella Riabilitazione della mano ci si trova spesso a dover fronteggiare delle condizioni dolorose complesse causate da immobilizzazioni prolungate o scorrette, traumi o sovraccarichi funzionali, interventi chirurgici.

La mano è un organo recettoriale e funzionale straordinario, capace di recepire innumerevoli stimoli. Per questo motivo, il rispetto della condizione dolorosa è fondamentale al fine di prevenire eventuali complicanze che potrebbero rallentare il processo di guarigione e la ripresa delle attività.

Come si dovrebbe gestire il dolore durante la riabilitazione della mano?

Il termine dolore viene pronunciato per comunicare il proprio star male. Questo vissuto è causato dalla percezione di un cambiamento inaspettato e inaccettabile, che da una parte impaurisce e dall’altra, mediante una domanda di salute, rafforza la volontà di ripristinare lo stato precedente (Notaro et al. 2009).

Si tratta, quindi, di un fenomeno non del tutto collegato in modo diretto e oggettivo all’intensità dello stimolo nocicettivo, ma che ha origine e si modifica anche sulla base dell’elaborazione soggettiva compiuta dalle strutture cerebrali coinvolte nella gestione e nell’integrazione degli elementi cognitivo-valutativi e affettivo-motivazionali dei vissuti (De Benedittis, 2008; Melzack e Casey, 1968).

Esiste infatti una relazione circolare tra paura e dolore: ogni individuo interpreta lo stimolo doloroso secondo il proprio sistema di credenze, influenzandone l’intensità e la durata.

La paura del dolore è spesso associata al pensiero catastrofico che può tradursi in comportamenti di evitamento del movimento e dell’attività fisica, con la conseguenza di ottenere un risultato opposto a quello sperato, ovvero dolore maggiore e persistente.

La Paura di provare dolore è peggiore della stessa sensazione di dolore e non fa altro che aumentarne la percezione in atto.

L’esecuzione di un movimento che risulti doloroso, sarà registrato nella nostra memoria come tale, per cui ogni qual volta che esso verrà ripetuto, ci si aspetterà di provare dolore.
Il Sistema Nervoso Centrale (SNC) per evitare di scatenare quel dolore bloccherà involontariamente il movimento stesso.
Per questo motivo è fondamentale non provocare dolore durante il trattamento riabilitativo.

I terapisti di Centro Mano Roma conoscono molto bene il concetto di dolore e proprio per questo utilizzano un approccio riabilitativo PAIN-FREE. Il percorso riabilitativo sarà mirato alla completa ripresa funzionale della mano e al trattamento dei suoi delicati tessuti, mediante tecniche non aggressive per il recupero progressivo del movimento.

BIBLIOGRAFIA

Merskey H, Bogduk N. Classification of chronic pain. Descriptions of chronic pain syndromes and definitions of pain terms. 2nd edn. IASP Task Force on Taxonomy. Seattle: IASP Press 1994.
Rigotti, Fisiopatologia del dolore post-operatorio in Day-Surgery, 2006, Comitato Ospedale senza Dolore, APSS, 28 ottobre, Trento.
Ploghaus, A. Tracey I, Gati J S, Clare S, Menon R, Matthews B. Dissociating Pain from Its Anticipation in the Human Brain SCIENCE. 1999; VOL 284.
Sullivan MJL, Bishop SR, Pivik J. The pain catastrophizing scale: development and validation. Psychol Assess. 1995;7:524±532.
M. Saleet Jafri, Needle electromyographic evaluation of trigger point response to a psychological stressor. “Mechanisms of Myofascial Pain,” International Scholarly Research Notices, vol. 2014, Article ID 523924, 16 pages.

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