Qualsiasi muscolo che esercita una forza sul pollice deve esercitare una forza anche attraverso l’articolazione trapezio-metacarpale. Le azioni compiute ed i rispettivi muscoli sono:
La quantità di forza prodotta da una contrazione dei flessori del pollice, per esempio, è parecchie volte maggiore delle forze di contatto tra l’estremità distale del pollice e un oggetto. Una forza muscolare relativamente grande, risulta a sua volta in una forza relativamente grande applicata alle superfici articolari.
Si stima che la forza di compressione sia 12 volte maggiore all’interno dell’articolazione trapezio-metacarpale rispetto alle forze di contatto applicate all’estremità distale del pollice. Questa disparità è tipicamente realizzata durante la produzione di un “pizzico a chiave” tra il pollice e l’indice. Anche uno stress relativamente basso come lavarsi i denti determina un carico significativo attraverso l’articolazione.
Quando il pollice è attivamente flesso e addotto durante un pizzico a chiave, le forze di compressione si concentrano sulle superfici palmare ed ulnare del trapezio e sull’adiacente superficie alla base del primo metacarpo. Questa regione è adiacente all’inserzione prossimale del legamento obliquo anteriore. Questa superficie limitata per il contatto può creare pressioni ampie e potenzialmente dannose all’interno dell’articolazione. La forza potenziale della muscolatura del pollice è maggiore per i movimenti di flessione ed adduzione e riflette dunque la necessità di un forte pizzico a chiave.
È importante rendersi conto che i muscoli che producono la forza del pollice e il movimento stabilizzano anche la base del metacarpo attraverso il trapezio. La tensione dei legamenti aiuta a dirigere e controllare le azioni di questi muscoli. Eccessiva lassità o debolezza nei legamenti possono alterare le azioni dei muscoli, contribuendo così all’instabilità articolare e alla possibile deformità.
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